10/12/2021
Come rinsaldare e valorizzare le comunità delle valli alpine partendo dalla transizione energetica
Il forte aumento delle bollette energetiche ha riportato alla ribalta il tema della transizione energetica e ha evidenziato come la lotta al cambiamento climatico deve passare attraverso un’attenta valutazione dell’impatto sociale delle varie iniziative. Ancora più importante è una divulgazione rigorosa che eviti il proliferare di fake-news aumentando la difficoltà di comprensioni di temi già di per sè complessi.
Vari studi hanno dimostrato che non è la transizione a spingere i prezzi dell’energia. Anzi, già in questi mesi ha permesso di limitare l’impatto del costo del gas ed è accelerandola che si possono ridurre le bollette. Generazione distribuita ed efficienza energetica sono quindi la strada da seguire, i pilastri su cui fondare la transizione energetica.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono delle organizzazioni senza scopo di lucro che possono essere costituite da parte di cittadini, enti locali, associazioni e imprese che decidono di unirsi con l’obiettivo di dotarsi di impianti per la produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Ogni comunità ha le proprie caratteristiche specifiche, ma tutte sono accomunate da uno stesso obiettivo: autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri, grazie anche al contributo riconosciuto dallo Stato (110 euro/MWh) per il minor utilizzo della rete nazionale e i vantaggi che la stessa ottiene da una gestione più efficiente del sistema.
Negli ultimi anni, questa prospettiva ha fatto crescere moltissimo l’aspettativa e il dibattito sulla possibilità di costituire CER in tutta Italia e avviare iniziative pilota nei limiti consenti dalla legge.
Finalmente, dal 1 dicembre, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DL 8 novembre 2021, n. 199 Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, si sta delineando il quadro normativo e la possibilità di lavorare con maggior concretezza alla loro costituzione.
In realtà, una CER non rappresenta solo un modo per fornire vantaggi economici ai suoi partecipanti, ma può diventare soprattutto un modo per rafforzare una comunità locale che, partendo dalle fonti rinnovabili, può attivare moltissimi interventi e servizi a vantaggio della collettività e dei singoli.
Il territorio delle Dolomiti ha già una antica tradizione comunitaria. La possibile integrazione delle CER nel tessuto esistente può quindi trovare delle condizioni ideali per sfruttare al meglio le potenzialità, economiche e sociali, offerte da questo strumento innovativo, fortemente promosso dall’Unione Europea.
Ne dibatteranno giovedì 16 dicembre alle ore 20.30 alla Casa delle Regole in via Frenademez 1 a Cortina d’Ampezzo.
Relatori della serata Giorgio Gallo
Laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, da oltre 25 anni si occupa di progetti applicativi, dimostrativi e di ricerca su tematiche energetiche, tecnologiche e ambientali applicate all’edilizia e alla riqualificazione urbana.
e la Cooperativa SO.LE della Val di Ledro
Nata nel Giugno 2007 con lo scopo di creare un modello di sviluppo socio-economico eticamente virtuoso, operando attraverso progetti pilota sul territorio della Valle di Ledro, esportabili poi su altre realtà.
Parteciperanno inoltre Stefano Lorenzi, segretario delle Regole d’Ampezzo e Massimo Antonelli presidente di Cortinabanca.
L’evento si potrà seguire anche in streaming su Microsoft Teams al seguente link: https://bit.ly/3oBFIiJ